Photo Credit: Serena Eller Vainicher

Uno sguardo attento è rivolto al concetto di luxury che lo studio interpreta in tutti quei progetti pensati per offrire esperienze ai loro fruitori, in cui spazi e prodotti sono disegnati in un’ottica di experience design e personalizzazione. Dalle fasi di studio, fino al design e alla scelta dei materiali tutto si muove nel senso dell’esclusività, dell’eleganza e dell’attenzione al dettaglio.

L’ironia è uno dei cardini intorno ai quali ruota il processo di progettazione dello studio: la capacità di immaginare qualcosa che ancora non c’è in chiave funzionale e pratica e al contempo giocosa, attraverso la sorprendente mescolanza di forme leggere e colori intensi e vibranti.

Al centro di tutto risiede la vocazione dello studio alla versatilità e alla flessibilità espressa attraverso progetti taylor-made, cuciti sulle esigenze dei committenti e in grado di progredire nella misura e nella forma dei loro desideri. Richieste precise, sempre nuove e diverse forniscono alla creatività sorprendenti modalità di espressione.

L’approccio ad ogni sfida dello studio si basa su una giustapposizione di visioni e di competenze. Il design engineering è una costruzione progressiva del lavoro dall’andamento preciso e razionale che permette di rispondere puntualmente alle richieste e di garantire velocità di esecuzione. Integra questo processo l’attività di project management, che implica una gestione circolare del progetto, dalle fasi iniziali alla conclusione, in termini di tempi, fattibilità, costi e supervisione di ogni fase realizzativa.

A tutto questo si affianca una concezione virtuosa di tempo e permanenza: da un lato come risorsa da ottimizzare, dall’altro come strumento prezioso, come opportunità affinché la forma astratta delle idee riesca a tradursi in un’impronta duratura nel mondo.